mercoledì 24 settembre 2008

Il grande Sud: da Anzio (RM) a Santa Maria di Leuca (BR), circa 850km

In ROSSO e BLU il tratto da me già pedalato, in VERDE il pezzo che mi aspetta da mercoledì prossimo 1 ottobre; spero di facela in una settimana. Dal Tirreno all'Adriatico attraverso Lazio, Campania, Abruzzo, Molise e Puglia. I monti Ausoni ed Aurunci, il Parco del Matese, i monti del Sannio e le Murge col mare da ambo i lati..

13a tappa: Ostiano (CR)-Bologna 160km

Bellissima la zona di confluenza dove il fiume Oglio si tuffa nel grande Po, zona magica, adatta soprattutto agli appassionati di bird watching. Ho avuto grande soddisfazione dal preciso studio cartografico della zona dove, grazie al GPS, ho pedalato quasi ininterrottamente su stradine arginali e campestri dove la bicicletta (anche per i locali) regna sovrana.
Giunto in Emilia ho badato al sodo, ovvero di giungere a casa prima del buio. A palla sulle noiose, ma utili, statali della bassa padana. Complimenti a Stefano (mio angelo custode nonchè pregiato fotografo) per quest'istantanea piena di significato..
Home sweet home, al tramonto eccomi a casa. 160km d'un fiato con poche soste, quasi esclusivamente per rabboccare la borraccia di acqua fresca visti i 40°C che mi hanno accompagnato dall'alba al tramonto. E ora mi aspetta il grande Sud !

12a tappa: Lago d'Iseo (BS)-Ostiano (CR)

Lago d'Iseo assolutamente magnifico, splendida la ciclabile che, seguendo il vecchio tracciato dell'antica statale, corre a picco sull'acqua. E' tutt'un'altro pedalare, in totale ed assoluto relax.
Le strade arginali lungo i grandi fiumi sono una mia grande passione, questa è lungo l'Oglio poco prima che si tuffi nel Po; poco dopo diventerà sterrata creandomi non poche difficoltà..
Torre sull'Oglio, ponte di barche. Una di quelle cose che resistono al passare dei tempi, magia dell'Italia di una volta che amo rincorrere in questo mio viaggio. Poca acqua a fine luglio, rampa d'uscita al 15% !

martedì 23 settembre 2008

11a tappa: Aprica (So)-Passo Mortirolo-Lago d'Iseo (BS)

Le pendenze del Mortirolo, anche se prese dal suo lato meno celebre ed impegnativo, sono comunque arcigne.. Il 20% qui è d'obbligo e con la mia discreta panza faccio una bella faticaccia ! Il bosco che mi sovrasta è meraviglioso, la strada quasi deserta se non per quale funghaiolo, mi sento benissimo.
Questo genere di foto sono un must nell'album fotografico di un cilcista. Bello, bellissimo..
Discesa del Mortirolo in un fiume di endorfine, avrei continuato all'infinito, anche se un piccolo trattore in manovra dietro una curva cieca ha rischiato di farmi finire all'ospedale..
Dall'Aprica si sale dapprima al passo della Guspessa (1950m) quindi si pedala per 20km sul magnifico altopiano di Gembro sempre intorno ai 2000m ben sopra alla calura della bassa che scorgo quando guardo giù. Quindi si plana (!) sul passo del Mortirolo, posto 100m sotto a 1850m slm, quasi uno scherzo della natura.. Infine una interminabile discesa di 50km mi porta, seguendo il corso del fiume Adda, nella valle dove comincia il lago d'Iseo. Dopo più di 100km e 4 ore di pedalata mi fermo in riva al lago.

10a tappa: Tola (So)-Passo dell'Aprica (So)

La vecchia statale dello Stelvio è deserta grazie alla nuova strada che trapassa tutte le montagne con lunghe gallerie e che ha ridato vita ad una valle altrimenti soffocata dai veicoli. Grande civiltà lombarda, dovrebbero fare altrimenti molte altre nostre valli, oggi strette in una morsa di smog e rumore (senza dare troppo ascolto ai verdi), ne gioverebbero molto i polmoni di vecchi e bambini.. Dopo un pò di sana polemica parliamo della tappa: un pò di salita in più col passo prima di Verzedo, affrontata in estasi visto il totale isolamento e la perfetta pavimentazione stradale. In discesa mi son proprio divertito.
Quindi lunga planata in Valtellina nell'afa di fine luglio (38°C) condita da una statale stretta e molto trafficata che mi ha portato all'imbocco del passo dell'Aprica da una via secondaria studiata la sera prima, che comicia a salire dal paesino di Stazzona. La salita all'Aprica è relativamente dolce e pedalabile, ma con strappi decisi che mi costringono al fuorisella.
Il morale è in crescita, mi sento complessivamente molto bene nonostante le 4 ore di pedalate giornaliere e le notti in tenda, d'altronde è quello che volevo, che cercavo. Altresì verissimo il proverbio che recita: .."la bici è sincera più ci monti e meglio vai".