lunedì 21 aprile 2008

sabato centone con prime vere salite dell'anno

La testa non ne vuole sapere di partire per il viaggio vero e proprio solo per un weekend; inutile sperare di creare i magici equilibri dell’errabondo viaggiare in un condensato corto, breve ed insignificante. Inutile partire per poi dover tornare subito a casa senza entrare nello spirito randagio dove il tempo ed i kilometri si confondono, quando si entra in un ritmo costituito solo dalle necessità fisiologiche di base lasciando che il resto venga solo come conseguenza dell’errare e mai come causa.
La voglia di pianificare e di pedalare c’è ma mi manca ancora il tempo dilatato del viaggio, quando sai quando e come parti ma non sai dove e quando arrivi, quella magica sensazione di smarrimento che riempie lo spirito di noi randagi. Quindi, partirò solo quando avrò abbastanza tempo per stare via e lasciarmi trasportare dalla corrente del viaggio e comunque per un periodo abbastanza lungo da chiamarsi dilatato.

Detto ciò i miei allenamenti continuano serrati e sono cominciate anche le salite, quelle vere. Inutile stare a prendersi in giro, è ora di scalare rapporto e cominciare a soffrire, altrimenti tra un paio di mesi le grandi montagne mi respingeranno.. Ieri 1300m di dislivello in cento km tondi tondi con due belle salite da mezz’ora ciascuna nelle quali mi sono reso conto di quanti kili ho da smaltire nei prossimi 2-3 mesi per non sputare sangue appena le pendenze si faranno a doppia cifra. Le migliori notizie vengono sicuramente dal fisico che, finalmente, risponde come ai bei tempi: schiena e ginocchia a posto, recupero medio in netto miglioramento e mente vogliosa di passi e valichi.