domenica 6 aprile 2008

1a tappa: ROVATO (BS)-BOLOGNA 270km


Se Giove pluvio vorrà sabato prossimo comincerò a pedalare il mio viaggio. Pensavo di cominciare tra un mesetto in concomitanza con l'inizio del Giro d'Italia vero e proprio, ma la disponibilità di un caro amico a venire via con me il prossimo fine settimana mi ha fatto cambiare idea. E allora sotto con la stesura del percorso che, trattandosi di una tappa che si svolgerà completamente nella pianura padana, è lavoro molto delicato e faticoso. Infatti, dal punto di vista della navigazione, i dedali di strade, stradelli e vie arginali della bassa rappresentano uno scoglio notevole. Essendo il mio un viaggio alla ricerca dell'Italia che non c'è più, una felliniana visione della nostra penisola anni 50, nella formulazione del percorso rifuggo sistematicamente le moderne, scialbe e trafficatissime arterie per quel patrimonio di viabilità inferiore che rendono l'andare in bici un qualcosa di magico ed estremamente rilassante. Stradine meravigliose da percorrere ma molto difficili da conoscere e da scovare se non attraverso un lungo e paziente lavoro sulle mappe con scala molto bassa. Questo è il vero valore aggiunto del mio viaggio: scoprire un Italia che pochi conoscono, fermarmi in locande con la segnaletica arrugginita, superare continuamente ciclisti più per necessità che per piacere e, dulcis in fondo, poter occupare l'intera sede stradale in assoluta pace conscio di non creare disturbo alcuno e sapendo che nessuno mai mi suonerà il clacson da dietro all'improvviso facendomi sobbalzare.

descrizione della tappa

La partenza avverrà da Rovato (Bs) in prossimità dell'omonima uscita sulla A4 Venezia-Milano, circa due ore e mezza di auto da Bologna. Il lago d'Iseo e le grandi montagne del nord Italia sono alle mie spalle, mi ricongiungerò qui quest'estate dopo aver scalato i passi alpini più belli e dopo aver costeggiato il lago, in modo da evitare la calura estiva nella bassa ed i moscerini lungo i fiumi. Infatti, nel corso di questa tappa costeggerò 3 grandi fiumi: dapprima l'Oglio, quindi il Po (nel quale affluisce creando una zona umida di grandissimo splendore), quindi il Secchia (che segna l'entrata in Emilia) e, dulcis in fundo, il mio Reno (che lambisce la periferia di Bologna). Questa scelta non è casuale visto che le strade arginali sono una mia passione, sia per la loro scarsissima frequentazione che per la maestosità dei corsi d'acqua che lambiscono e che amo profondamente. Il pedalare zen lungo i fiumi mi trasmette, fin dai tempi della mtb, una calma straordinaria, un senso di pace, di vita lenta ma inesorabile. I grandi fiumi rispecchiano il mio credo, il mio modo di vivere, o quantomeno quello che vorrei fosse il mio ritmo di vita...