domenica 7 settembre 2008

9a tappa: semplicemente RE Stelvio

La mattina appena sveglio guardo fuori dalla finestra e cerco una buona scusa per girarmi dall'altra parte per continuare a dormire ma lui è là che mi guarda e che mi aspetta, non posso tirarmi indietro... la cosa più impressionante della scalata allo Stelvio da Prato è che dalla cittadina si vede benissimo la grande montagna in tutto il suo splendore ma anche in tutta la sua immensa altezza.. Ho già scalato lo Stelvio da Bormio, ma è tutt'un'altra cosa, fino ai 2000m non si capisce a cosa si va incontro..
L'altimetria parla chiaro e rende bene l'idea di quanto bene sia stata progettata questa strada, complimenti all'ingegner Donegani che a metà del 19esimo secolo l'ha disegnata e costruita per Ferdinando I: un capolavoro d'ingegneria.

Da Trafoi mancano 15 km alla vetta e ci sono 48 tornanti per una pendenza media che sfiora il 9%, valori severi che non lasciano spazio a dubbi; spettacolari gli utlimi 10km con 25 tornanti (uno ogni 400m) senza i quali sarebbe impossibile scalare una montagna così ripida.
Per quanto mi riguarda è andata molto meglio di quello che pensassi, sono salito regolare senza mai andare in affanno con una piccola sosta (5') rifornimento ai 2000m e con un crescendo di entusiasmo misto a sensazioni eccellenti che mi hanno fatto arrivare in cima col sorriso nonostante le quasi 2 ore e mezza di sforzo quasi costantemente "in soglia".
A fine tappa in località Tola (So) il contakilometri segna 55km e 2200m di dislivello.

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