Dopo 1933km e 21025m di dislivello sono riuscito nella mia impresa, congiungere i 2 punti più agli estremi della nostra penisola con il solo ausilio delle mie forze. Metro dopo metro, chilometro dopo chilometro ho pedalato dall'Austria all'Africa passando attraverso mille culture, 10 regioni e tantissima fatica. Il tutto quasi sempre da solo. E chi pedala sa cosa vuol dire.
Ho scalato la montagna più alta d'Italia, ho collegato il Tirreno all'Adriatico, ho idealmente cucito una trama che credo rappresenti l'essenza della cultura del nostro paese. Una sfida sportiva, ma soprattutto un'esperienza culturale ed emozionale unica nel suo genere, quantomeno per il sottoscritto.Potevo finire a Reggio Calabria, ma la distanza con SM di Leuca era la medesima e la testa mi ha portato lì, in Puglia. Ho sempre seguito il mio istinto, la mia curiosità, le lezioni imparate mano mano che conoscevo nuovi popoli e territori; è stato (per me) un viaggio introspettivo dal grande valore umano. Oggi mi conosco molto meglio di prima.
Il cartello alle mie spalle in questa foto la dice lunga sul carattere eterogeneo dello stivale, siamo quasi 60 milioni oggi e siamo molto diversi..
Quella linea bianca sul lato destro della strada ha rappresentato per me un filo di Arianna, un binario infinito che prima o poi doveva finire. "de finibus terrae" dice il cartello, la riga bianca è cessata, in mare, in un bellissimo pomeriggio di metà ottobre..